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Una vita vissuta avventurosamente tra mare e terre lontane. Il tiratore scelto della Marina militare Tiziano Marchesi da Lungavilla era "forte, resistente e cioè capace di sopportare senza lagna freddo, caldo, azione o ozio, magari anche fame e sete; capace di prenderle e di darle. E anche bello". Così lo descrive Mino Milani in questo racconto dell'uomo che - nei giorni della Resistenza - sarà Tundra, l'irriducibile comandante dell'omonima brigata. Perché questo nome? "La tundra, probabilmente, Tiziano non l'aveva mai vista; non c'è notizia che nei suoi viaggi, si sia spinto fino ad essa, il confine, il limite tra la terra che esprime ormai solo erba e piccoli fiori, e i grandi ghiacci polari ed eterni". Il partigiano Tundra oggi si fatica a ricordarlo. Sarà per quella sua ostentata autonomia; sarà perché l'unica sua bandiera rimarrà sempre il tricolore, emblema di libertà.